Ischia, isola bellissima e famosa per le sue terme, ha un’altra attrazione, l’antico Castello Aragonese. Arrivando col traghetto dal porto di Napoli si nota il robusto ponte che collega l’isola principale a questo scoglio alto ed austero.
Solamente con uno sguardo più attento si scopre che, arroccato dentro e sopra le rocce, si trova un edificio molto esteso ed imponente. L’isolotto è di origine vulcanica ed emerge dalle acque del mare fino ad un’altezza di più di cento metri.
Il castello fu costruito in gran parte tra il 1300 ed il 1600, ma esisteva già da molto prima una fortezza che fu sede del governatore d’Ischia.
Il re di Napoli, Carlo d’Angio, nel XIII secolo fece costruire sulla cima della massa vulcanica un edificio quadrato a strapiombo con mura massicce e due torrioni.
Nelle acque antistanti fu edificato il porto che significò prosperità e vantaggi sia per la rocca-castello che per l’Isola Maggiore. Era però Alfonso d’Aragona nel XIV secolo a portare il castello al massimo splendore. Fece fortificare le mura e riparare il ponte di collegamento. In seguito fu considerato come luogo di culto e vita artistica per la famiglia d’Aragona.
È comunque facile immaginare il Castello pieno di cavalieri e dame in costumi ricamati e decorati che passeggiano per i giardini e contemplano il mare in attesa delle grandiose feste in onore di artisti e poeti.
Nel 1574 una parte degli edifici furono donati per farne un convento di clausura.
Visitando quella parte del Castello s’incontrano i cosiddetti ‘scolatoi’dove le monache defunte venivano lasciate fino a ché i cadaveri disseccassero. Sono molto affascinanti i giardini ora un po’ inselvatichiti del castello e il museo interno.